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sull’altra, dicendo tutto il contrario di quanto vorrebbe dire, con un accento spigliato e volubile, che è la risorsa improvvisa che ella trova per dominarsi e che sembra a Senio il colmo della inconscienza femminile.
Fuori, in istrada, egli prova una singolare sensazione di benessere e la gode voluttuosamente senza troppo cercarne la causa. Va al Circolo, dove i suoi amici lo accolgono con un urrà, scherzando sulla prolungata assenza ed insinuando allusioni discrete sulla causa che lo tiene lontano. Queste allusioni lo annoiano, essendo la parte di innamorato quella che ha detestato sempre con maggior ardore. Si irrita, non con gli amici, ma con sè stesso; più ancora con la persona che lo mette in tale ridicola situazione. Egli non è vano; ciò che renderebbe felice un altro uomo gli si presenta come una prova di debolezza, un omaggio reso al sesso inferiore, sopratutto come una catena.