Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/44

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Egli si trovava per la prima volta in vita sua davanti al dolore e l'impressione gli riusciva oltre ogni dire penosa. Balzato improvvisamente dai suoi gai pensieri ad una tristezza di cui ignorava la causa, non gli riusciva di pronunciare una parola. Guardava l’amico come avrebbe guardato un essere d’un’altra specie, con maggior curiosità che compassione.

Passarono alcuni istanti d’ineffabile angoscia.

— Non sai nulla? — disse ancora Stefano.

— Nulla.

Su questa negativa Senio si alzò e andò a prendere la mano dell’amico, togliendogliela a forza dalia fronte. Scoperto così, il volto di Stefano fu invaso da un rapido rossore, al quale tenne dietro uno scoppio di lacrime. I due amici si abbracciarono.

La debolezza di Stefano non durò più oltre. Il suo maschio volto si ricompose, rocchio divenne asciutto, la sua voce ferma.

— Sono solo! — esclamò.