Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/94

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in collegio. Ho pianto tanto tanto e presi l’abitudine allora, tutte le sere quando dico le orazioni, di raccomandarti al Signore...

— Grazie.

Come era freddo il suo volto, freddo il suo sguardo, fredda la sua voce! Che differenza in un momento! che differenza da quando parlava de’ suoi piedini riscaldati da lui!

Con la voce strozzata da una amarezza senza nome, Dina arrischiò ancora:

— Vuoi che andiamo a rivedere i nostri prati? — e per una improvvisa intuizione femminile, sentendo il bisogno di piacere ad ogni costo, tentò di sorridere.

— No — rispose Senio.

Ella allora tacque e si pose a guardarlo dolorosamente colla espressione di un bambino davanti a un ostacolo misterioso e forte, una montagna altissima, un forziere chiuso, un macchinismo complicato, il mare o il deserto da attraversare.