Pagina:Neera - Teresa.djvu/165

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a piovere; aveva messo la lettera in tasca, e vi teneva sopra la mano, stringendola con furore.

Finalmente se ne andarono. La fanciulla balzò all’uscio, tirò il catenaccio e, tremante come fosse sul punto di commettere un delitto, aperse la lettera.

“Ho bisogno di parlarle da solo a sola; non mi neghi questo favore. Stassera, dalle dieci alle undici, passeggerò finché ella abbia la bontà di aprire la finestra terrena.

Aspetto e spero.

E. ORLANDI.

Era piú, ed era meno di quello che supponeva.

Da un mese il giovinotto le faceva, visibilmente, quantunque delicatamente, la corte. Una dichiarazione formale non poteva essere molto lontana dalle idee di Teresina; se la fanciulla avesse avuto il coraggio di interrogare se stessa, avrebbe trovato il desiderio di quella dichiarazione in tutti i sospiri che gettava al vento, nelle ansie della domenica, quando doveva andare a messa e sapeva di vederlo, là, al solito posto; nelle distrazioni frequenti, nei sonni agitati: — sì, la dichiarazione era attesa.

Ma quella lettera non diceva una sola parola d'amore, e le chiedeva invece, senza preamboli, una cosa tanto grave, qual’era un appuntamento.