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Amore. 141

caduto sul vestito della fanciulla e accostandolo alle labbra — è una professione di scetticismo che non può avere nel cuore.

— Sa lei che cosa c’è nel mio cuore? — domandò Editta, buttando via il gambo della verbena.

— No — rispose semplicemente Giovanni. — Darei però metà della vita per saperlo.

L’altera fanciulla volse altrove il capo. Giovanni, fremente di passione, continuò:

— Ella sa bene che io l’amo.

Editta voleva parlare, ma il suo cuore era in sussulto, il cervello non le dava nessuna idea, nè la lingua una sola parola.

Egli le prese finalmente le mani — tutte e due — e Editta dovette sentire una lagrima calda, piena d’amore e di timore, caderle sulle dita prigioniere.

— Non ho ricchezze da offrirle, ma le offro tutto me stesso. Dica, vuole corrispondermi? Vuole essere mia moglie?

Con uno slancio vero, sincerissimo, Editta strinse quella mano leale, che si stendeva verso di lei per soccorrerla, per proteggerla.

— Grazie — disse — ella è un nobile cuore!

Era commossa. Sentiva tutto il valore di una