Pagina:Neera - Un nido, Milano, Galli, 1889.djvu/73

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Sulle rive della Sonna. 65

slacciati alla vita e una cravatta rossa macchiata di brodo; aveva tre o quattro braccialetti d’oro che si cozzavano senza scintillare, perchè l’incuria li aveva resi opachi, sì da parere d’ottone sudicio.

Padre e figlia non parlavano, però il padre guardava lei intensamente, e il giornale gli sfuggiva a poco a poco dalle mani cacciato da un pensiero doloroso che gli faceva contrarre le dita.

Quando Editta comparve, pallida e bruna, nel cerchio luminoso della lucerna, col suo scialle da viaggiatrice sul braccio e l’altro pendente a raccogliere il lembo della gonna, la ragazza si staccò dal camino e sorridendo con stupore mormorò: — ah! — intanto che un chiodo, rattenendola per il vestito vi faceva uno strappo.

Bruno si mostrò immensamente lieto della visita. Strinse le mani di Editta, la fece sedere, la tempestò di domande, ma si fermò sbigottito udendo un piccolo colpo di tosse: guardò sua figlia.

— Hai tossito, Rachele?