Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/60

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sono così leggieri, così incostanti e in generale non hanno quel fondo di moralità solida che ci fa resistere alle tentazioni. Povera Giulietta! figurati, un marito che non si può guardare senza’ voltarsi a riguardarlo!

— Lo conosci tu?

— Di vista;... abbaglia. Oh, è pericoloso, troppo pericoloso! E poi, ne vuoi sentire un’altra? Giulietta, da quella inesperta che è, prese una cameriera di vent’anni, fresca e rosa come una mela appena còlta.

— Imprudente!

— Io, non prendo una cameriera che a patto di aver saltata la quarantina o che abbia per lo meno il gozzo.

La vita dei due sposi era tutta superficiale.

Giulia — non dimenticate che aveva quindici anni e senza mamma — si lasciava trascinare dalla corrente. Olimpio era il turbine, ed ella il granellino di sabbia che gli volteggia intorno. Olimpio vestiva bene, dava pranzi, giuocava, frequentava i teatri. Giulia vestiva bene anche lei, riceveva, andava a teatro; ma con suo marito stava poco.

— Non si usa — egli diceva. — È ridicolo che un marito debba sempre stare attaccato alla gonnella della moglie.

Rincasava un po’ tardi alla notte. Giulia glie ne mosse un timido lagno.

— Bisogna farsi una ragione, diavolo, non sei più una