Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/214

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— Eppure la cosa mi è sempre riuscita.

Noto questa’ asserzione come una delle pochissime veritiere uscite dalla bocca di Olimpio.

— Se non mi inganno (è sempre lui che parla), i tuoi amori si trovano in un periodo di noja; tu sei troppo assiduo, troppo zelante — alla lunga la costanza è un fardello.

— Concludi!

— Eh! non farmi quegli occhi da spiritato — la conclusione ti piacerà. Non si tratta che di dipingere a nuovo questo vecchio Cupido che conta già sei mesi di vita e che incomincia a perdere le ali. Si cala la tela per qualche giorno, e a lavoro compito l’idolo non è più riconoscibile. Dovresti aver pratica di queste metamorfosi.

Roberto sorrideva malinconico.

— E chi farà il miracolo?

— Il tempo. Una settimana di lontananza, meno quattro giorni — un po’ di curiosità, l’incertezza, il timore, il dispetto — poi la gioja di rivederti.... e tutto il resto.

— Pazzo! disse Roberto sorridendo ancora, ma senza malinconia.

— Vedrai, vedrai, non ce rimedio migliore. Un po’ di dieta per voi due è indispensabile — le hai dato una indigestione d’amore, poverina! Ella non desidera che un momento di tregua per tornare da capo.