Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/55

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— Non potevo abbandonare il negozio perchè Tofolo, il garzone, non era ancor giunto; ma dalle ciarle sorprese a volo potei argomentare che si trattava d’un omicidio.

— Nespole!

— E il resto! Soltanto adesso ho potuto andare alle informazioni, e sa cosa mi hanno detto? Quel vecchio signore cui ella, caro zio, ha appigionato il primo piano della sua casa...

— Al ponte... interruppe lo zio cominciando ad animarsi.

— Precisamente. Ebbene, pare che sua moglie gli facesse fare la figura che deve aver fatto Putifarre ai suoi tempi, perchè tornato a casa stanotte, e visto che la moglie era fuori, l’aspettò sulla soglia con un revolver in mano...

— Misericordia! esclamarono in coro tutte le signore presenti, compreso Giulia.

Olimpio non battè ciglio, ma un impercettibile pallore comparve sulle sue guancie.

— E l’ha uccisa?

— A bruciapelo.

— Ma è un orrore! (sempre in coro).

La provinciale che finalmente trovava in Venezia qualche cosa di nuovo domandò:

— È proprio morta?