Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/93

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a cambiarsi.... Oh, mio Dio! mio Dio! perchè mi sono maritata?

— Ma!... — esclamò il tutore ficcando l’indice nella scucitura.

— Ed io che l’ho amato tanto, che l’amo ancora!... Ma ditemi qualche cosa, non avete nulla a suggerirmi?

— Cosa vuoi ch’io ti dica, figlia mia? Ho sacrificato i più begl’anni della mia vita (dai cinquanta ai sessanta) per prendermi cura di te; ti ho allevata, istruita, ti ho fatta quella che sei, ho speso con saggezza e con parsimonia, senza guardare tanto per il sottile nè il tuo nè il mio — voglio dire che ci ho rimesso a preferenza del mio....

— Caro tutore — interruppe Giulia — non parliamo del passato.

— Ebbene, parliamo del presente. Io sono un povero vecchio, malaticcio, sfibrato, stanco del mondo e delle sue nequizie; venni qui per vivere tranquillo, senza fastidii, senza rompicapi....

— Ed io vi disturbo? esclamò Giulia con un po’ di amarezza.

— No, no, carina! — capì che s’era spinto troppo — tu mi fai piacere, immagina! Timoteo, Timoteo, appronta due tazze di caffè.

— Non disturbatevi....