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Una giovinezza del secolo XIX 243

aperta la porta con un tacito invito. Per guadagnar tempo le chiesi a chi apparteneva ora la casa; mi disse che vi abitava il direttore dell’ospedale, e questo fu l’ultimo colpo della realtà che disperse i dolci fantasmi del passato. Un istante ancora, un ultimo sguardo, ferma sulla soglia ad invocare l’impossibile miracolo, poi uno scroscio di pianto ricacciato in gola e la fuga.