Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/125

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colpiti al cuore dal morso della gelosia. Si inchinarono poi freddamente, eccettuato don Peppino che tese la mano al nuovo venuto sorridendogli con una mite indulgenza paterna.

Lilia si lasciò cadere sul suo piccolo divano, improvvisamente illanguidita, tenendo la mano sollevata all’altezza degli occhi come se la improvvisa luce la offendesse.

— Brembo! — susurrò uno dei tre — chi lo conosce? C’era un cardinale di questo nome una volta...

— Sta’ zitto — interruppe un altro — quello si chiamava Bembo. Lo dovresti sapere, tu che discendi da Lucrezia Borgia.

Risero tutti e tre con un piccolo sussulto nervoso adattandosi all’occhio la caramella. Indi, a bassa voce:

— Se è possibile presentarsi di sera con una cravatta di quel colore!

— E quelle scarpe!

— E i capelli, vi prego. Si parla tanto di diboscamento in Italia!

— Signori — entrò a dire il giornalista — la musica ha questo di buono che fa crescere le chiome, lo sappiamo tutti nevvero? Quel signore è organista.

— Organista?

— Organista?

— Organista?