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semplice scherzo. Abbiamo fatto molto tardi questa sera. Mi pare che la signora abbia bisogno di riposarsi.
Lilia afferrò subito l’intenzione del suo vecchio amico e tendendo cortesemente la mano li congedò tutti, con una lunga, speciale stretta a Ippolito il quale uscì barcollando di sdegno e d’amore. In anticamera gli si avvicinò don Peppino e gli disse:
— Caro giovinotto, ho molti anni più di lei e posso darle un consiglio. Si ricordi che per ogni donna che ha la bontà di distinguerci noi dobbiamo calcolare sopra dieci uomini che ci detestano; è fatale. La prego però di non comprendermi nel numero — aggiunse sorridendo di un sorriso fine tra il filosofo e l’uomo di mondo che diede ad Ippolito la soave impressione di aver trovato un amico.
X.
Zio Remo.
L’ultima domenica di giugno Remo, dopo di avere assistito alla santa messa nella parrocchiale del villaggio, si era chiuso in casa, a rivedere i saggi che i suoi scolaretti stavano preparando per gli esami. Fresco come una mela e fregandosi le mani il buon maestro era tutto allegro perchè gli sembrava di verificare un notevole profitto. Cari ragazzi! Le corse all’impaz-