Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/73

Da Wikisource.

— 67 —

za di vecchi amici ritrovati: le sedie ricoperte di cuoio, la libreria, l’attaccapanni, la lucerna con la sua gonnella di carta verdina e una pertichetta appoggiata in un angolo, la quale particolarmente lo fece sorridere ricordando l’uso a cui era destinata; cioè di sciogliere il piccolo panneggiamento della finestra che si impigliava regolarmente nei vetri quando era il caso di aprirli o di chiuderli. La pertichetta era stata un’idea di Rosalba.

— Come ti senti però?

— Bene, zio Remo, bene.

Ma impallidiva.

— Orsù. È meglio tornare a letto.

Romolo lo prese attraverso la vita con le sue braccia poderose costringendolo ad alzarsi. A malincuore il giovine si lasciò trascinare dal colosso, confortato da Remo che andava dicendo:

— È per il tuo meglio. La scossa che hai ricevuto è stata forte e bisogna andar cauti. Poco per volta. Abbi pazienza.

In cucina la servetta gli pose in mano la lettera.

Ma Ippolito aveva presunto troppo dalle risorse della sua gioventù e fu meravigliato della spossatezza che lo prese di ritorno in camera. Cacciandosi sotto le lenzuola ebbe un brivido. Fuori dell’uscio Remo, che era salito ad accom-