Pagina:Neera - Vecchie catene, Milano, Brigola, 1878.djvu/132

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un grido di giubilo inneggiando all’avvenire; ora la sventura piombando sul suo capo, gli mostrava che egli era libero bensì, ma solo — e i cuori come quello di Luigi hanno bisogno di amore.

Questo nuovo stato di cose addusse insensibilmente una modificazione nel genere di vita della famigliuola.

Erano tre persone e tre mondi.

La baronessa viveva a parte; Luigi, che per un momento si era ravvicinato a sua moglie, se ne distaccava ancora, e solo riunivali a rari intervalli il sorriso del bimbo.

Così subito Diana non si avvide del mutamento, perchè avvenne per gradi, ma alla fine sentì la solitudine profonda che la circondava, sentì mancarle a poco a poco quella confidenza, quello scambio di idee e d’affetti che da qualche mese sembravano più intensi — mancarle proprio quando credeva di aver conquistato il cuore di Luigi e conquistato per sempre.

Perchè le loro mani non si incontravano più dolcemente, frementi, presso la culla di Enrico? Perchè gli occhi di Luigi, distratti e mesti, evitavano il suo sguardo? Perchè egli se ne stava ore ed ore chiuso nella sua camera ed usciva poi pallido come un morto?

Diana si rivolse alla fine queste domande, arrestandosi sul suo sentiero di rose e paventando una