Pagina:Neera - Voci della notte, Napoli, Pierro, 1893.djvu/39

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La roba 33


— Se non fosse stato per la mia gamba... — biascicò il fratello.

— Ed io per i miei anni......

— Ed io per la debole salute......

Tutti e tre volevano giustificarsi davanti al dottore per averlo lasciato morire così, come un cane. Ma il dottore sembrava indifferente alla cosa. Aveva un solo pensiero: tornare a casa più che in fretta per riattaccare il sonno perduto.

— Tornerò domattina per la fede di decesso.

— Può dire stamattina, è già il tocco, — disse il fratello del morto, zoppicando sui passi del medico per aprirgli la porta.

— Addio, addio, coraggio!

Attraverso l’uscio socchiuso, una folata di vento spense la candela, mentre il dottore si allontanava in mezzo al nevischio.

— Madonna! — fecero insieme le due donne.

E nella semi oscurità di un lampadino ad olio si udì un brancicare confuso intorno alle sedie.

— Presto, presto, riaccendi il lume, Marco.

Alla fiamma del lume riacceso si guardarono in faccia tutti e tre; le donne un po’ pallide; lo zoppo con una cera torva ed inquieta.

Giaceva il morto lungo disteso, col lenzuolo tirato sopra la testa, molto grosso sotto le coperte invernali nelle quali lo si era cacciato senza nemmeno spogliarlo: tanto il male lo aveva preso con violenza ed all’improvviso, là in mezzo al

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