Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/121

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La voce del mare 113


Allora, allora, o piccola, che hai
così tenere mani e così grandi
occhi, io ti canterò la veemente
poesia della vita che vivesti
prima d’esser la piccola che sei.
Una zingara fosti. — I tuoi capelli
battenti il dorso eran color del rame,
tutti a riccioli, vivi uno per uno:
e verdastri e mutevoli i tuoi occhi
di sole e d’onda; e tutto di serpente
l’agile corpo, in mille avvolgimenti
esperto, ed arso dall’impuro sangue
dei nomadi. Tu fosti una regina.
Passò il tuo carro lungo le mie rive,
il tuo riso il tuo canto a fior de l’acque.
I tuoi compagni avean denti ferini,
rapaci mani, acuti occhi di falco,
e tu li amavi; ma più d’essi amavi
la libertà. — Tenevi al petto un fiore,
sotto il fiore nascosto un pugnaletto
lucentissimo. E fiera sulle piazze