Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/279

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Samaritana 271


Con l’acqua del tuo pozzo una freschezza
versami nella gola, che mi renda
qual letto di ruscello, e diaccia scenda
ad annientarmi in cuore ogni tristezza.

Dammi l’oblìo di me, fammi novella
come in Aprile un cespo di mentastri,
tu, che misteri di foreste e d’astri
sai, ma null’altro sai, dolce sorella.