Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/44

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36 Io

Compagna fui di minatori: moglie,
figlia, sorella: impuro il corpo, impura
l’anima: chiusa nella gabbia oscura,
16calai ne’ pozzi con virili spoglie.

Rauco il respir, sudato il collo, ansanti
d’ardua fatica, a mezzo il corpo ignudi,
all’ombra delle vôlte ìnfere, i rudi
20uomini miei m’apparvero giganti.

Giocai con essi a sfida e a rimpiattino
colla Morte, tra i fumi del grisou.
E qualcuno di noi non tornò più
24nel sole. Io sì, tornai, pel mio destino.