Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/137

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Strana 115

Poi com’ebra slanciossi. E su l’effuse
Chiome, e sul niveo corpo disfiorato
          30La fredda onda si chiuse.


*


Narra il vento così. La notte densa
Cala, cinta di nubi, a la foreste,
          33Che abbrividendo pensa.

Ed ecco, a poco a poco il vento sale,
Punge, penetra, sibila, travolge,
          36Fiero scotendo l’ale.

Ed è voce di pianto alta e suprema,
Ed è lungo e gemente urlo d’angoscia,
          39E la foresta trema.

Son palpiti di fronde e son sussulti,
Parole d’ira sibilate a volo.
          42Aneliti, singulti....