Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/151

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Salvete 129

Salvete, o voi, cui del lavoro infiamma
Il santo orgoglio, e nel lavor morrete,
Voi, del pensier, del maglio e della scure
                    32Strenui campioni.

A me dinanzi in visïon severa
Passan profili d’operaie smorte,
Passan le navi ruinanti a l’urto
                    36De la procella;

E bimbi stanchi e incanutite fronti,
E mozzi corpi e sfigurati volti,
E tutta, tutta un’infinita, affranta,
                    40Lurida plebe.

Sento da lungi un romorìo di voci,
Colpi di zappe, di martelli e d’aste:
Io, fra il tumulto che la terra avviva,
                    44Libera canto;

Te canto, o sparsa, o laboriosa, o grande
Famiglia umana!... Va, combatti e spera,
Tenta, t’adopra e non posar giammai;
                    48Breve è la vita.