Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/214

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192 Hai lavorato?

Non mi rispondi.... oh, vattene. Fra gli ozi
Lieti di sonnolente ore perdute
               Torna, vitello d’ôr.
Torna fra balli, carte e prostitute;
20Io non vendo i miei baci ed il mio cor.

Oh, se tu fossi affaticato e lacero,
Ma coll’orgoglio del lavoro in faccia,
               E una scintilla in sen;
Se stanche avessi l’operose braccia,
25Ma t’ardesse nel grande occhio un balen;

Se tu fossi plebeo, ma sovra gli uomini
Cui preme e sfibra il vile ozio codardo
               Ergessi il capo altier,
E nel tuo vasto cerebro gagliardo
30Avvampasse la febbre del pensier,

Io t’amerei, sì!... T’amerei per l’opre
Tue vigorose e la tua vita onesta,
               Pel tuo strenuo lavor;
Sovra il tuo petto chinerei la testa,
35Forte di stima e pallida d’amor!...