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246 Vaticinio

E qual fiero singulto, o qual lamento
D’onda che al lido querula si frange,
D’un popol tutto l’angoscioso accento
          56Che s’affatica e piange.

Te, poeta dei miseri, vissuti
Oscuramente col destino in guerra,
Dei martiri, dei prodi e dei caduti
          60Saluterà la terra:

Tutto un mondo che passa e soffre e tace,
Tutto un mondo di laceri e d’affranti.
Di suprema rivolta un grido audace
          64Avrà dentro i tuoi canti:

Per te, sorto dal nulla a la vittoria,
Della lotta su l’erta aspra e fatale,
Innamorata serberà la Gloria
          68Il suo bacio immortale.