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Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/77

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Vegliardo 55

Poi.... s’addormì. L’assorta
Dolce pupilla al bacio tuo chiudea,
33Piccola fata smorta.
Ove fuggiva?... In qual plaga profonda,
In qual lembo di ciel si nascondea
36La tua boema innamorata e bionda?...

... Prega — sei solo. — Il tardo
Passo ben triste idea qui t’ha guidato,
39O tremulo vegliardo!
Forse ti parla ne la chiesa oscura
Quel tremendo Signor che pur t’ha dato
42Il sorriso di lei ne la sventura?...

Svanir calma e tempesta;
Omai la tua giornata è giunta a sera;
45Nulla quaggiù ti resta.
Su te mendico, servo e dispregiato,
Senza posa gravò la sferza fiera
48D’un avverso destin.... ma fosti amato!...