Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/323

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il denaro 317


E col passare laborioso degli anni aveva guadagnato in elasticità ed in freschezza: poichè la madre l’aveva inconsapevolmente costruita di quell’incorruttibile sostanza nervosa che più spende di se stessa meglio in se stessa si riproduce.

Mai le era nato in cuore il desiderio di riveder la città dov’erano trascorse la sua miserrima infanzia, la sua smorta e spinosa adolescenza: dove nulla e nessuno poteva attirarla, e dalla quale era fuggita come una reclusa dal carcere di cui abbia segate le sbarre. Ricordando il tempo e il luogo della vigilia, la donna che aveva tutto superato compiva istintivamente l’atto di portarsi le mani alla gola, per strapparne un cappio che gliela strozzasse.

Pure, una domenica di piena estate, ella ritornò.

Col suo compagno.

Compagno, amico, amante: tutto questo insieme, e più: il suo uomo, e così lo proclamava, nell’intimo, con un largo sorriso felice.

Lo aveva incontrato tardi, a trentotto anni, quando gli occhi inquieti cercano già nello specchio i primi capelli bianchi, i primi accenni di ruga. A qualche altro amore, prima, nel