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Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/330

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324 il denaro


cità della facciata di puro stile lombardo: intagliato nell’azzurro, penetrato di sole, nel suo slancio alato pareva, più che una forma, un pensiero. Era piccolo, e sembrava immenso. I vani delle due snelle ogive laterali ridevan di cielo. Folta era l’erba, ed umile, e silenziosa, fra le pietre della piazzetta. L’onda del ricordo sopraffece la donna, le piegò il cuore verso la sua terra.

— Oh, nella chiesa c’è tanta frescura!... Ci venivo sempre, nelle ore meridiane in cui non v’era nessuno, dominata da un bisogno di raccoglimento mistico. Non pregavo: pensavo. La mia madonna!... La mia madonna dipinta a fresco, lunga lunga, con gli occhi obliqui, che regge il bambino Gesù con una mano che ha sei dita!... Vuoi che io t’offra l’acqua benedetta nella chiesa dove un giorno ho pensato di farmi suora missionaria?...

Nel riposante silenzio delle navate immerse in una nebbia violetta, fra colonnati coperti di preziosi affreschi alla maniera di Giotto, ella intinse la mano in una pila enorme, scavata in un solo blocco granitico; e volle inumidirne le dita di Fausto; ma egli portò