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330 il denaro


Mancava la principessa Maria per reggere lo strascico della sposa; ma un intricato cespuglio di rosette gialle la sostituì. Morte erano le regali ortensie, morti i gladioli a lama di spada, gli ireos fierissimi color d’acciaio punteggiati di nero; ma piante selvatiche, arbusti spinosi, felci dentate si trasfigurarono, al tocco della bacchetta magica di Veronetta Longhena, in paggi, dame e cavalieri.

E l’uomo dalle tempie già grigie e la donna che stava per varcare il più alto limite della giovinezza ridevano come fanciulli. E il riso della donna aveva la pienezza, il calore, la musicalità delle cose intorno.

Un’ora da venti anni trascorsa si ripeteva intanto, identica, nel tempo. Calava il torrido tramonto. Un ultimo raggio di sole traeva sangue e porpora dai comignoli d’un tetto. Frenetico garrire di passeri veniva dall’ombra del pino turchiniccio. Rondini rondini rondini roteavano in cerchi di rapidità e di veemenza felice nell’azzurro, stridendo di amore e di ardore.

Non era salito un altro uomo, venti anni prima, in quella stessa ora, per quelle stesse