Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/60

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54 la promessa


di lui, dura, nocchieruta, con unghie brunastre, larghe e piatte. Egli rispose alla stretta; ma proseguì nel suo pensiero fisso.

— I compagni socialisti!... Già. Comizi, probiviri, propaganda, dimostrazioni, scioperi, il diavolo a quattro, un mare di gesti e di chiacchiere: per riuscire, infine, a guadagnar due o tre lire di più al giorno. Già. Anch’io, per un momento, ho pensato di farmi socialista. Ma che cosa si ottiene?... Che son mai due o tre lire al giorno di più?... Poveri cristi tutta la vita, lo stesso!... C’è, è vero, l’affare della fraternità. Ma ti mette qualcosa in tasca, la fraternità?... e ci credi, tu? Esser solo, bisogna: arrabattarsi, osare, trafficare, farsi avanti coi pugni, coi gomiti: esser solo e volere. E non aver paura di nulla. Nè dei mezzi, nè dei nemici.

— E io, io, intanto, che farò?...

— Tu?... Mi vorrai bene e mi aspetterai, Fresia.

— Oh, io vorrei tanto che tu rimanessi povero, Marco, e ritornassi presto presto, per sposarmi. Oppure mi chiamassi là. Verrei. Pensa, la vita, come è corta.

— Sciocca!... La vita è lunga. E tutto nel