Pagina:Negri - Le solitarie,1917.djvu/92

Da Wikisource.
86 gli adolescenti


schiusa alla luce dell’adolescenza, e stava per rasentare le soglie della giovinezza, respirando a fatica in quell’atmosfera di odio coniugale senza perdono, senza nobiltà, senza tregua. Ella preferiva, del resto, l’eco fischiante delle baruffe ai lunghi silenzi che le seguivano e alle pesanti ore dei pasti, durante le quali i due portavano a tavola i loro gesti macchinali e il loro volto chiuso, e non aprivan bocca se non per rivolgere qualche distratta domanda alla fanciulla.

L’acerba creatura, già conscia, allargava sull’uno e sull’altra gli occhi penetranti, raccontando storielle di scuola, chiacchierando volubilmente con istintiva furberia, senza attender risposta, convinta e orgogliosa di “sostenere una parte„. E ingoiava in fretta il dolce per scappare al pianoforte; e ne strappava tempeste di accordi.

Era certissima, oh, sì!... che suo padre e sua madre non avrebbero mai fatto divorzio. Ne sapeva anche il perchè, che essi non avevano avuto il pudore di nasconderle; e quel perchè la opprimeva come un rimorso, movendole quasi a colpa il fatto di essere nata.