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si compiace di pensare la madre), quella figliuola che non è uguale alle altre ragazze. Povera mamma vecchiagiovine: così giovine, che la fanciulla pare abbia vent’anni più di lei!...

E continua a raccontare.

Racconta bene, con pause e chiaroscuri d’inconscia sapienza, scolpendo le figure del suo ricordo con pochi tratti essenziali, illuminando all’improvviso certe scene con vivissime luci istantanee, frescando alla brava quadri d’insieme: guidata da un istinto d’arte che ignora di possedere, e morirà ignorato con lei.

E siccome ripete spesso le sue narrazioni, e ogni volta con nuova lucentezza e singolarità d’immagini, i paesi e le creature da lei evocate s’imprimono nei sensi della fanciulla, oltre che nella memoria, come luoghi dove ella abbia lungamente vissuto, consanguinei dei quali ella conosca ogni ruga del viso, ogni piega dell’animo.

Non udì ella cento volte la vuota risata di donna Emanuela, la patrizia tutta riccioli e ca-