Pagina:Negri - Stella mattutina, Mondadori, 1921.djvu/131

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Mentre la donna si abbandona al suo dire, beata dei propri ricordi, e parla più per sè che per colei che l’ascolta, non s’avvede che la figliuola le va guardando attentamente le mani.

Piccolissime: affusolate: corte nelle falangi, ma di tale mobilità espressiva, che disegnan le immagini suscitate dalla parola: la loro bianchezza è quasi azzurra, intersegnata di vene violacee.

Vivon da sè, e sembrano staccate dal corpo, quantunque unite ai polsi con aristocratica fragilità d’attaccatura; e le braccia continuano con linea quasi incorporea la leggiadria delle mani. Nè fatiche nè età poterono ancora intaccarle: ridono da sole, prima della bocca.