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164 Stella mattutina ::

forse no, arriva alla quarantina. Dipinge all’acquarello, ricama sul raso a colori, è abilissima nelle trine a rete, insegna calligrafia e disegno, materie gentilmente femminili. È grassoccia, molto bruna, e i suoi occhi spariscono fra ciglia troppo lunghe. Le due sorelle maggiori, zitellone dalla nascita alla morte per disposizione divina, dicon di lei con orgoglio, come di cosa assolutamente necessaria all’onore della famiglia:

— Oh, Lucia prenderà marito.

La triade è perfetta: una costellazione.

Ma subito dopo l’inappellabile autorità di Colomba viene, nel collegio, quella della signora Erminia, la maestra in capo, nata e cresciuta per esser maestra, e null’altro che maestra: un donnone di schietta bruttezza, dal gesto dittatoriale, dalla parola tagliente: che tiene in pugno insegnanti e scolare, e guai se stringe le dita.

Il collegio: dove ci si alza a suon di campana, si entra in classe a suon di campana, si va a tavola e si recitan le preghiere a suon di campana: dove non si è mai soli, mai mai, nemmeno a letto: perchè ogni maestra ha l’obbligo