Pagina:Negri - Tempeste.djvu/16

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4 A te, mamma


E una legge d’amor rinnovatrice
D’uomini e cose ne’ miei canti freme,
                    Eterna come il seme,
16Come il bacio del Sol fecondatrice.

     Benedicimi, o Madre. — È per te sola
Che combatto, che spero e che resisto.
                    Quando, col sangue misto,
20Il pianto mi fa strozza ne la gola,

Quando sento fra orrende, avide spire
Nel tenebror dibattersi la mente,
                    E la virtù possente
24Che m’infiamma le vene è per morire,

Ti guardo, o Madre. — E così fiera e grande
M’appari, ne l’eretta e statuaria
                    Fronte di solitaria
28Cinta di bianche ciocche venerande;

Così pura mi sembri, ne la calma
Intemerata de’ tuoi anni estremi,
                    Tu che i mali supremi
32Provasti un giorno, e l’agonie de l’alma;