Pagina:Negri - Tempeste.djvu/275

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Senza gloria di marmi e senza croce,
Qui ove giunge al tuo cor, lieve su i venti,
De l'alpine freschissime sorgenti
L'eterna voce;


Qui fra i macigni ruïnosi e foschi
Guatanti dal silenzio de le alture
I vellutati pascoli e le oscure
Linee de' boschi;


Qui, solingo, sdegnoso, abbandonato,
Dormi in eccelso oblio presso le stelle,
Ferreo Titano de l'idea, ribelle
Come sei nato!...