Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/26

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M. VII. ALCIBIADE. I. Alcibiade famoso per vizii e virtù. Sua educazione e costumi nell’adolescenza — II. Combattendo contro Siracusa, cade in sospetto — III. Chiamato in patria per difendersi, colatamente sen fugge. Condannato da’ suoi e maledetto, si pone al servizio degli Spartani. — IV. Venuto in sospetto anche a questi, si porta da Tlsaferne; si rappattuma cogli Ateniesi. — V. Ricevuto onorevolmente in pairia, vien ribi-nedetto. — VI. Meno fortunato in guerra, ritorna in odio de'suoi concittadini. Combatte felicemente nella Tìacia. — VII. Giova, per guanto sta in lui, a’ suoi concittadini. — Vili. Vinto dalla speranza di ritornare in patria, va da Karnabazo. — IX. l’er ordine del uuale gli son tesi aggu.it! — X R biasimata da molti, da alcuni lodato. I. Alcibiade, figlio di Clinia, fu ateniese. In costui par che la natura abbia voluto far prova di quanto ella possa, poiché tutti quei che di lui lasciarono alcuna memoria, ci assicurano d’accordo, che uomo non fu mai di lui più eccellente tanto ne' vizii, come nelle virtù. Nato in una città ragg agevolissima, era egli d’una delle più nobili famiglie, il più avvenente d’aspetto tra quanti vissero all'età sua, atto a qualunque cosa, pieno di senno. In fatti fu generale eccellentissimo e per terra e per mare: si eloquente, che ninno l’agguagliava nel dire, e si grazioso di volto e di voce, che ninno resister poteva al suo favellare; ricco, e dove l'occasione il richiedesse, faticante e paziente, liberale e splendido non meno nelle sue azioni che nel vitto, affabile, piacevole, pieno di accortezza di accomodarsi ai tempi. 11 medesimo, poiché si era rallentato, nè cagion v’era perché si affaticasse lo spirito, era poi lussurioso, dissoluto, intemperante, si che tutti prendean maraviglia, come un uomo fosse cosi a sé medesimo dissomigliante e di un naturale tanto vario. Fu da Socrate educato in casa di Pericle, del quale si cri de che fosse figliastro. Fu genero d’Ipponico sopra ogn’altro greco facondissimo; cosicché se a lui stesso fosse toccato io scegliere, nè più vantaggi avrebbe potuto immaginare, nè ottenere maggiori di quelli, che dati gli avea la fortuna e la natura. II. Nella guerra del Peloponneso gli Ateniesi, per consiglio ed autorità di lui, intimarono guerra a’Siracusani, a far la quale fu egli eletto capitano, e gli furono dati due colleghi, Nicia e Lamaco. Intanto che se ne facevano gli apparecchi, prima che l’armata navale uscisse fuori, iwiqtle che in una stessa notte tutti i simulacri di M