Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/47

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eniesi ad •MS VITE DROI.l FrCELLKNT. ..OM MUDANTI esser da oeni parte stretti dalla guerra. Si era ribellata Samo rniPspo to era mancato rii fede. Hlippo il Macedone eia fin a allora potente, molte cose macchinava; al anale avendo pii Ateniesi posto incontro Carete, non ìsti- mavan d’aver in Ini una bastevole difesa Creano pretore Monesteo fidinolo di Iflcrate, e genero di Timoteo, e il Senato determina, che si porti alla guerra. Gii si danno due consiglieri per sapere e per pratica eccellenti; cioè il padre ed il suocero, acciocché si prevalesse dei loro suK’R-erimenti; conciossiachè fosser eglino di tanta autorità che s'uvea grande speranza potersi per loro mezzo le perdute cose ricuperare. Essendosi costoro portati a Samo, e Carete, saputa la loro venuta, ivi pure marciando con lè sue truppe, perchè non paresse che cosa alcuna si fosse operata lui assente: avvenne che sull’avvicinarsi all' isola, levossi una grande burrasca; la quale, i due vecchi generali giudicando proprio di scansare, soprat- tennero la loro flotta. Ma egli dalla sua temerità portato, non volle piegarsi all’autorità de’più anziani, e come se la fortuna nella sua nave fosse, al disegnato luogo pervenne, e mandò a dire a Timoteo, e ad Iflcrate. che colà il seguissero. Quindi essendogli andata male, fatta perdita di più navi, si dovette ricoverare nel luogo stesso. ond’eraBi partito. Scrisse poi formalmente ad Atene, che agevole cosa gli sarebbe stata pigliar Samo, se Timoteo ed Iflcrate non l’avessero abbandonato. Per questa cosa venendo essi incolpati, il popolo impetuoso, sospettoso, incostante, litigioso, e di più, invidioso della potenza, li richiama in patria; sono accusati di tradimento. In questo giudizio vien condannato Timoteo, e la sua condanna è tassata cento talenti. Egli, costretto dall’odio dell’ingrata città, si ritira a Calcide. IV. Dopo la costui morte, pentendosi il popolo di averlo cosi sentenziato, detrasse nove parti della multa, e comandò che il Aglio di lui, Conone, sborsasse solo dieci talenti, i quali servissero a rifare una certa parte delle mura. Nel che si notò la mutabilità della fortuna; poiché cjuelle mura stesse, le quali Conone l’avo aveva ristabi lite con le prede tolte ai nemici della patria, fu costretto a rifarle del proprio con somma ignominia e della fami glia, Conone il nipote. Ma della moderata e saggia vita di Timoteo, comechè moltissime prove possiamo addurre, pure ci contenteremo di una sola, dalla quale si potrà agevolmente conghietturare quanto sia esso stato caro a' suoi. Essendo egli da giovinetto chiamato in giudizio, non solamente accorsero a difenderlo amici, ed ospiti privati, ma per fin Giasone, tiranno di Tessaglia, che era in quel tempo il più potente di tutti. Comechè costui non ai tenesse sicuro in patria senza lo guardie, pur