Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/163

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della Maria e steva in fra le dua: da una parte scommosso dalla gran passione, e da un'altra per essergli appariti giusti i ragionari della ragazza. Pensava dientro di sé: "Ma che diranno alla Corte e nel popolo tutto s'i' sposo una donna, una trovatella, che nun si sa chi sia e da dove viene? Come fare una Regina, che nun è di sangue regio, insenza tirarsi addosso le minchionature e i malgarbi d'ognuno?" Insomma lui nun sapeva, poero sciaurato, qual era il su' vero interesso, e si pole dire che quasimente 'gli aveva sperso il capo; sicché alla fine si lassò tirare per il lato che lo tiravano gli occhi, che oramai nun vedevano altro che le bellezze della Maria, e insenza più cancugnare con animo delibberato andiede dal Re su' padre e gli disse che lui voleva in tutti i modi la Maria per isposa. Il Re in nel sentire questa nova si sconturbò a bono e scramò: - Caro Alessandro, l'amore ti fa un brutto scherzo! Come? Vo' tu sposarti con una ragazza ignota, che pol anco essere qualche vagabonda disonorata, oppuramente una bastarda? Manco male se tu eri un cavaglieri o che so io! Ma il figliolo del Re e l'erede della mi' corona nun deve pigliare la prima donna che gli capita dinanzi. Oh! che tu nun ci ha' ripenso a quel che diranno nella Corte e in tutto quanto il popolo a una simile bueria? Il Re 'gli avrebbe anco seguitato la su' predica, se il su' Alessandro nun gli stroncava in bocca le parole con lo sbacchiarsi 'n ginocchioni, e piangendo a calde lagrime principiò a dire: - Mio diletto padre, 'gli è inutile per me ugni bona ragione. Nun me la diniegate questa grazia di sposare la Felicina, perché la mi' passione è tanto forte, che i' nun posso campare insenza di lei. E in quel mentre che parlava accosì, d'un picchio quell'infelice Principe ruzzolò svienuto e tramortito per le terre, tanto il dolore gli aveva fatto nodo alla gola. Agli urli di su' padre corsano 'n furia tutta la Corte e i servitori, e presano Alessandro di peso e lo portorno nella su' cammera a letto, e il medico gli si mettiede d'attorno perché si riavessi e doppo del tempo gli rinuscì. Ma il Re, quando vedde il su' figliolo rinviolito, con la paura che gli accadessi di peggio per la forza della su' passione e anco per dare uno schiarimento a' Baroni della Corte, che di quel caso strano nun sapevano quel che s'avessino a pensare, delibberò di radunargli tutti assieme a [