Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/207

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ma figliolo d'un mercante di Milano, e ugni bene vi cade per prutezione d'incanto. E se lo 'ncanto si sperde, che ne sarà di voi e delle vostre ricchezze? Anco la Principessa scramò: - Badi, signor padre, in che risico lei m'ha messo col su' editto per la giostra! E i Baroni all'intorno protestavano che un da meno di loro per Sovrano nun intendevano d'accettarlo: e siccome principiava un gran brusio per la sala, il Re comandò che stessano zitti, perché credeva d'aver trovo un rimedio da contentarsene ognuno, e però s'arrivolse a Menichino con una proposta: - Nun c'è un dubbio; per le parole del mi' bando e per la vostra vincita la mi' figliola bisogna che sia vostra sposa e voi l'erede del Regno: ma i' ho paura che 'nvece di ricavarne un vantaggio e una sorte, si risichi tutti d'avere a ridosso di gran disgrazie. La mi' figliola nun ène contenta, i Baroni barbottano, il popolo chi sa come la 'ntende, sicché voi sarete un Principe mal accolto e mal trattato, e sempre 'n mezzo a letigi e ribillioni. I' vi propongo uno scambio di premio, se vi garba lassare 'n libertà la mi' figliola. - Sì, l'accordo volenchieri, - disse Menichino, - a patto nunistante ch'i' nun ci rimetta nello 'nteresso. Dice il Re: - La mi' idea sarebbe dunque di darvi in scambio della mi' figliola una pensione di mille lire all'anno 'nsino a che vo' campate. - Sta bene! Menichino gli arrispose, e doppo che gli ebban consegno una bona ubbligazione scritta per man di notaio, se n'andiede via e arritornò a Milano. A casa sua, quando lo riveddano e gli disse tutte le su' intraprese, Menichino l'accolsano con allegrezza, salvo il fratello maggiore, che la rabbia e l'aschero non gli eran per anco nusciti dal core, ma pur troppo cresciuti a dismisura, e si sconfondeva ogni dì a scoprire da che parte Menichino tirava la su' sorte, e qualche volta gli deva delle botte a traverso, e gli faceva de' dispetti. Infrattanto il vecchio mercante s'ammalò, e sentuto di dover morire, diede i su' consigli a' figlioli, e più di tutto s'arracomandò al più grande, che lui volessi bene a Menichino e lo rispettassi come quello che aveva tra le mane la fortuna della famiglia; poi, doppo poco, rendé l'anima a Dio, lassando la moglie vedova e que' da' fratelli assieme. Menichino per isvagar su' madre 'gli aveva nell'idea di mettersi 'n [