Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/251

Da Wikisource.

diviato accosì, gli dettano la su' parte, e poi Angiolino lo mandorno fora di casa con la su' moglie Carolina. Angiolino e la Carolina co' su' fagotti dietro rene si rivolgano in verso la città del Modanese, capitale di tutto il Regno; ma in poco tempo consummorno ugni cosa, e furno obbligati a ritirarsi 'n un piccolo villaggio accosto a un fiumicello che passava per di là. Un giorno che nun avevan più nulla da mangiare, disse accosì alla Carolina il su' Angiolino: - La fame e' m'ha fatto ir via par anco il sonno. Ma i' ho un pensieri. Quaggiù in nel fiume c'è de' pesci; i' vo' andare a pescare per vedere se mi rinusce rabbrezzare un po' di fortuna. Dunque Angiolino con le su' reti scese al fiume, e a male brighe arrivo le buttò in fondo di un rinserrato d'acqua e doppo qualche mumento le ritirò a sé. - Oh! Dio, - scrama, - che pescio è egli mai questo che ho chiappo? A furia se ne ritorna a casa e fa vedere il pescio alla Carolina: - Guarda, Carolina, che pescio i' ho trovo. Arrisponde la Carolina tutt'allegra: - Gnamo a venderlo, ché si potrà comperare del pane e dell'altre cose bone da camparci per un bel pezzo; perché questo pescio 'gli è una meraviglia, che nissuno pole mai averne visto di simili. - No, - disse Angiolino alla moglie che languiva dall'appetito: - la mi' idea sarebbe piuttosto di regalarlo al Re, e mi raccomando che te nun t'apponga. La Carolina a quella supplica del marito nun seppe contradirci, sicché tutt'addua s'avviorno assieme in verso la città; ma quando furno arrivi alle porte, la Carolina lo consigliava il su' Angiolino a venderlo il pescio, perché a quel modo lui poteva levarsi 'l sonno d'addosso più presto che con l'andare dal Re. Dice Angiolino: - Che! I' ho disegnato di regalarlo al Re questo bel pescio, e nun vo' venderlo a nissun patto. Sicché dunque la cara consorte bisognò che restassi per allora a bocca asciutta e fora delle porte a aspettare il ritorno d'Angiolino. Quando Angiolino fu arrivo al primo 'ngresso del palazzo reale, riscontrò lì la prima sentinella, che gli disse: - Addove vai? Che vo' tu? - I' vo' dal Re e gli porto questo regalo che qui. Si pole? - addimanda Angiolino. - Aho! se tu mi dài mezzo il premio che ti tocca, - disse la sentinella, - i' ti lasserò anco passare, e insennonnò arritorna pure d'addove sie' [