Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/270

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[253] Quando la mattina doppo il Re 'gli andette in quella cambera per isfogarsi della su' passione, in nel girar gli occhi vedde il foglio e lo lesse; sicché rimase lì di sasso, come un baiocco, tra 'l dispiacere e l'allegrezza. Corre diviato da su' madre: - Mamma, mamma! Vedete, s'i' l'avevo indovino che Fanta-Ghirò era donna. Leggete, mamma, questo foglio che lei ha lassato scritto in sullo 'nginocchiatoio della cambera. E nun istiede ad aspettar la risposta di su' madre, ma fatta attaccare la carrozza, si mettiede dreto a tutta carriera a Fanta-Ghirò. Infrattanto Fanta-Ghirò se ne se va alla presenzia di su' padre e gli arraccontava le cose che gli erano intravvienute, e come a quel mo' lei avessi vinto le battaglie: quando doppo un poco si sente un rumore in nel cortile. 'Gli era il rumore della carrozza con quel Re innamorato, che subbito volse rivedere Fanta-Ghirò. E lì tra di loro dissan tante parole, che la concrusione fu la pace tra que' du' Re e lo sposalizio di Fanta-Ghirò con il Re dapprima nimico. Sicché lui la menò via con seco al palazzo nel su' Regno, e quando poi moritte il babbo di Fanta-Ghirò, lei ebbe in redagione tutto il Regno di su' padre.