Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/289

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272] iscoprirgli. Dice il Re a Collo di Pecora: - E voi? Addov'è la camicia? Arrisponde lei: - Pigli questa noce, la spacchi e forse lei sarà contento di quel che ci trova ne' gusci. Al Re gli parse una canzonatura; ma per curiosità la noce la prendette e la stiacciò, e dientro c'era la camicia cucita, sicché soltanto delle mane fatate dovevano aver lavorato a quel modo. Come si fa a dirlo propio come 'gli era quella camicia? Figuratevi le maraviglie d'ognuno! Collo di Pecora, nun c'era da dubitarne, 'gli aveva vinto. Dice il Re: - Per la prova, guà! Collo di Pecora è la mi' sposa. Ma che ne dite, mamma, ho io a scerre la sposa per via d'una camicia? Dice la Regina: - Eh! no, sarà più meglio farne un'altra prova, e questa 'gli ha da essere l'ultima, veh! Tempo tre giorni, comanda che badino di farsi belle, e chi delle tre gli rinusce comparire la più bella, quella pigliala per tu' moglie addirittura. Collo di Pecora il su' collo nun se lo pole mutare. Dunque fissorno accosì, e Collo di Pecora con le su' du' camberiere le rimenorno al su' palazzo. Le du' camberiere a male brighe in nelle stanze cominciano l'arrabattìo per diventar le più belle; e lì a ribrucarsi con le acque odorose, rossetto in sulle gote, pettinature di tutte le sorta, e po' vestiti provati e riprovati, che nun dormirno mai, e se lo specchio si poteva consummare, dicerto a quest'ora nun ne rimanerebbe nemmanco un briciolino. Ma Collo di Pecora, poera sciaurata! che volete voi che la facessi? Tutto inutile, perché quel collo peloso e grosso lei nun se lo poteva cavare; sicché piagni piagni, si disperava a bono, quando deccoti che a mezzanotte gli apparisce su' madre e dice: - Mattarella, o che ugnoli tu? Risponde lei: - Ah! nun vi pare ch'i' abbia delle ragioni abbastanza per ugnolare? I' m'ammazzere' con le mi' mane, badate. 'Gnamo, via! Finitela mamma, e perdonatemi; che se vo' volete, la più bella di tutte i' sarò io dicerto doman mattina. Dice la vecchia: - Sì, ti perdono e ti vo' contentare. Lesta, vien con meco con il tu' vezzo rosso al collo. Nun istiede a cancugnarla Collo di Pecora, ma con il vezzo 'gli andette rieto a su' madre, che a quel mo' di notte e a piedi la menò per insino alla vasca del giardino di casa sua: lì gli comandò dì cavarsi il vezzo e rimetterlo ciondoloni all'ontano e [