Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/336

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319] siccome aveva fame, si mettiede a mangiare il pane assieme a' su' figlioli, e in quel gli scappò detto: - Pan solo! Anco il pan solo è bono, quando nun c'è altro. Ma sarebbe anco più bono tavìa con del cacio e con un po' di vino sopr'esso per mandar giù meglio ugni cosa. Dice Gianni: - Lassatemi arritornare dallo zio, e il cacio e il vino vo' l'arete. Insomma, per nun farla tanto stucca, bastava che Gianni 'gli andessi dal su' Pesciolino e gli chiedessi della robba, che tutto quel che lui voleva, lui l'aveva; e quando viense il freddo di verno, Gianni portò a casa una pezza di lendinella per il vestito della mamma e della sorella, e un'altra di panno per sé, che erano prima quasimente 'gnudi e battevan le gazzette. Ora, e' successe che un giorno Gianni 'gli era dientro a un bosco a cercare di legne, e s'accostò a un palazzo e ci vedde al balcone la figliola del Re; una bellezza da levar gli occhi a guardarla soltanto. Pensò Gianni: - Se la fussi mia! Ma com'è possibile ch'i' possa sposare una figliola di Re, io meschino accosì? E s'intrattieneva lì sotto al balcone a strolagare; ma quella ragazza nun ci abbadò a lui più che tanto. Figuratevi, se una Principessa a quel mo' voleva abbadare a un poero straccione di per le strade! A un tratto Gianni, indispettito da quell'aria un po' superbiosa della Principessa, barbottò: - Che te possa fare un figliol mastio per virtù del mi' Pesciolino! E poi se n'andiede a casa diviato. Le parole di Gianni non cascorno 'nvano, perché la figliola del Re si cominciò a sentir male. Subbito chiamano i dottori a visitarla, e loro, doppo averla tastata chi di qua e chi di là, gli dissano: - È gravida. Nascette un buggianchìo in tutta la Corte, perché la Principessa giurava, che lei nun aveva dato retta a nissun omo e che era innocente: ma il Re la ragione nun la 'ntendeva in nel vedere che alla su' figliola il corpo gli cresceva sempre. Lui dicea: - Insenz'omini queste cose alle donne e' nun gli accadono. Che ti fa? 'Gli ordina che in nel mumento la Principessa sia serrata dientro a una torre con delle guardie a custodirla, e ce la tiense insino a che lei nun ebbe partorito un figliol mastio, e volse poi che questo mastio fusse rallevato in nel palazzo, e badava a cercare se mai si scoprissi chi aveva ingravidato la ragazza di niscosto; ma per allora nun ne viense a capo. [320]