Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/82

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65] ciabattino si cala dalla finestra, raccatta le sette teste mozzate, le nisconde dientro a un sacco, e pigliato un coltellaccio in mano, che prima tuffò ben bene nel sangue, corre in furia dal Re e con un'aria da gesuita gli dice: - Sacra Corona! Decco dinanzi a voi l'ammazzatore del Mago; e queste sono le su' sette teste che col coltello che vo' vedete gli staccai a una a una dal corpo. Dunque, Sacra Corona, mantienetemi la parola reale e datemi la vostra figliola per isposa. Il Re si sturbò in nel trovarsi tra' piedi quel brutto pitocco e alle parole temerarie che lui profferì. Nun sapeva capacitarsi come la faccenda fusse ita: credette anco che il giovane ardito l'avesse divorato il Mago e che il ciabattino profittando della disgrazia avesse dato l'assalto al Mago e l'avesse con poca fatica finito: a ugni modo la parola reale c'era, sicché al Re gli conviense arrepricare: - Se proprio la cosa sta così, e pare a' contrassegni, la mi' figliola 'gli è tua. Pigliatela. In quel mentre deccoti la Principessa in nella sala d'udienza, che a sentire il trattato principiò a urlare, che il ciabattino era un bugiardo e che lui il Mago nun l'aveva punto morto; bensì il giovane, che tra un po' vieniva al palazzo con le lingue del Mago. Dunque nascette un gran battibecco; ma il ciabattino stiede forte e mostrava le teste dientro al sacco come prova che lui raccontava la verità; e il Re per cagione del contrassegno nun si potette disdire, e gli bisognò, abbeneché con dispiacere, ordinare alla su' figliola di chetarsi, e che s'apparecchiassi pure a essere sposa di quel ciabattino 'gnorante. Subbito il Re comandò che s'annunzi al popolo l'avvenimento e che si preparino tre giorni di corte bandita con tre grandi conviti ugni otto giorni, e all'ultimo si sarebban celebrate le nozze. Infrattanto il giovane vincitore vero del Mago s'avviò in verso il palazzo reale: ma quando fu al portone, le guardie nun volsan farlo passare in nissun modo, e anco sentì in nell'istesso momento il banditore che per le piazze deva l'annunzio dello sposalizio della figliola del Re col ciabattino. Il giovane 'gli ebbe un bel protestare, e addimandava con impeto che lo lassino discorrere col Re: le guardie nun gli diedano udienza, rimasan dure come massi, e finalmente apparso il ciabattino, lui disse che senza indugio il giovane fusse [66] discacciato