Pagina:Nicarete ovvero La festa degli Alòi.djvu/58

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Tucrito.

(tenendo sempre abbracciata Nicarete e parlando a Protomaco con flemma)

Ma sta zitto... indiscreto che sei! Quel che a te non accomodava, vorresti accomodasse a me? Soltanto, io, adesso, sono dentro la legge e tu fuori. Tanto più che l’amor per Nicarco è proprio una frottola, come ti dicevo.

Protomaco.

Eh?...

Tucrito.

Ma sì... una frottola... e se tu ora ti adattavi ad adorarla disonesta, io, vedi, sono più di buona bocca, e, anche onesta, me la tengo. Neh, Carione, tu sei testimone...

Carione.

Ma certo... Lascia fare... Servigio per servigio...

Tucrito.

Andremo dall’Arconte insieme. Se mi precedi...

Carione.

(appressandosi a Protomaco)

Moglie ripudiata per adulterio... marito colto a riparlarle... caso grave... pena l’infamia! Ah che bel caso!... viene a capello per la mia arringa. (s’avvia per uscire)