Pagina:Nicola Roncalli - Necrologia del cavaliere Antonio Coppi, 1870.djvu/5

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e spese buoni officj col Padre Angelini, personaggio di alta prudenza, venuto da Russia a Roma per promuovere nelle alte sfere gl’interessi della Compagnia. Prese convegno col medesimo per presentargli l’aspirante giovinetto Piemontese, ma per mancata parola dell’Angelini, la presentazione non si effettuò.

Del che adontatosi il Cav. Cordera consigliò il Coppi ad abbandonare il pensiero di recarsi in Russia ed invece far le prattiche opportune per essere ricevuto in Roma stessa in una Compagnia che esisteva, denominata della Fede di Gesù, diretta da un Niccola Paccanari, la quale viveva colle regole di S. Ignazio ed era protetta dalla Arciduchessa Marianna d’Austria. Aveva varie case in diversi stati di Europa ed una di queste a S. Silvestro presso il Quirinale.

Il Cav. Cordero condusse il giovine Coppi al Rettore della medesima, che era un Negoletti, Piemontese, e senz’altro ricevuto, nel mese di dicembre fu mandato a Spoleto a fare il noviziato.

Quivi il Coppi conversava specialmente ed in fine contrasse amicizia, col sacerdote Mariano Manfredi Romano che era altro novizio, uomo colto e di molto spirito e che dopo alcuni mesi ne uscì tornandosene a Roma.

Nella primavera del 1804 il noviziato da Spoleto fu trasferito a Roma e Pio VII in quell’anno stesso ristabiliva la Compagnia di Gesù nelle Due Sicilie ed allora il Coppi desiderò ansiosamente di andare ad iscriversi tra veri Gesuiti.

E nel Gennajo 1805 congedatosi dai Religiosi della Fede di Gesù (non aveva fatto alcun voto) partì per Napoli e così si presentò al Padre Pignatelli Provinciale.