Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/145

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I - 147 - 293. Le nostre percezioni, come noi le intendiamo; esse sono la som- ma di tutte le percezioni di cui diventar cosciente era utile ed essenziale a noi e a tutto il progresso organico anteriore a noi : quindi non tutte le percezioni in generale (per esempio non quelle elet- triche) : ciò vuol dire : noi abbiamo sensi soltanto per una scelta di percezioni, quelle che ci debbono importare per la nostra conser- vazione. La coscienza esiste soltanto sino al punto in cui essa è utile. Non si può dubitare che tutte le perce- zioni dei sensi siano internamente frammiste con apprezza- menti (utili e dannosi — quindi piacevoli o spiacevoli). 11 singolo colore esprime nello stesso tempo un valore per noi (sebbene noi ne conveniamo di rado o soltanto dopo una lunga ed esclusiva in- fluenza dello stesso colore, per esempio i prigionieri in una pri- gione 0 i pazzi). Per questa ragione gli insetti reagiscono diversa- mente ai diversi colori : alcuni preferiscono un colore, altri un altro, per esempio le formiche. 294. Questo mondo prospettivo, questo mondo per l'occhio, per il tatto, e per l'orecchio è molto falso, se lo si paragona con quello che esiste per un apparato di sensi molto piìi fino. Ma la sua compren- sibilità, la sua chiarezza, la sua praticità, la sua bellezza cominciano a cessare quando raffiniamo i nostri sensi: appunto così cessa la bellezza se noi approfondiaimo bene i precedenti della storia; l'ordine ad un fine è già una illusione. In poche parole, quanto più il mondo è inteso superficialmente e grossolanamente, tanto piiì prezioso, definito, bello, pieno di significato esso appare. Quanto più profondamente si guarda tanto più scompare il nostro apprezzamento — l' assenza di significato si avvicina! N 0 i abbiamo creato il mondo che ha valore. Riconoscendo questo, riconosciamo anche che la venerazione della verità è già conse- guenza di una illusione — e che l'uomo deve apprezzare la forza creatrice, semplificatrice, formatrice, inventrice, più della verità. « Tutto è falsol Tutto è permesso»! Soltanto per una ottusità dello sguardo, per una volontà di sem- plicità si stabilisce il bello, il « prezioso » m sè : esso è«nonso , che cosa».