Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/176

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che dura e regolarmente ritorna, tanto più la \-ila è possente, tifato più deve essere esteso il mondo indovinabile, fatto per così dire come un essere. Logicizzare, razionalizzare, sistemare, come sus- sidi del vivere. L'uomo proietta il suo sforzo per la verità, il suo « fine » in un certo senso fuori di sè come mondo essente come mondo meta- fìsico, come «cosa in sè », come mondo già esistente. Il suo bisogno come creatore inventò già il mondo, al quale egli lavora, lo anti- cipa; questa anticipazione (questa fede nella verità) è il suo appoggio. Ogni fatto, ogni movimento, ogni divenire come un fissare rap- porti di grado e di forza, come una lotta... Appena ci immaginiamo qualcuno, ohe sia responsajbile che noi siamo così e cosi, ecc. (Dio, natura), e riferii^mo quindi a lui la nostra esistenza, la nostra felicità o miseria, come dise- gno suo, veniamo a distruggere l' innocenza del divenire. Abbiamo qualcuno, che vuole raggiungere qualcosa per mezzo no- stro e con noi. Il « benessere dell'individuo » è così immaginario come il » be- nessere della specie » : il primo non viene sairrifìcato al secondo; la specie è, riguardata di lontano, così effimera come l'individuo. «Conservazione della specie» è solo una conservazione dell'accrescimento della specie, vale a dire delk sua vitto- r i a sul cammino verso una vita piCi forte. Tesi. — Che l'apparente «finalità» («la finaHtà infinita- mente superiore ad ogni arte umana ») è soltanto una conseguenza di quella volontà di potenza che si svolge in tutto il dive- nire — : che il divenir più forte trae seco degli ordinamenti, i quali somigliano ad abbozzi di finalità — : che i fini appa- renti non sono intenzionali, ma appena è raggiunta la preminenza sovra una forza minore, e quest'ultima opera come funzione del- l'altra, si ha un ordinamento di rango, di organizzazione, che deve suscitare l'apparenza di un ordinamento di mezzi e fini. Contro i'appapent* «necessità»: — questa è soltanto una espressione di ciò: che una forza non è anche qiialche cosa di altro. Contro l'apparente « finalità »: — quest'ultima è soltanto un'espressione di un ordine di sfere di potenza e del loro congegno.- « Nella formazione del pensiero dovette presentarsi il momento. 362. - I