Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/254

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- (due profondi sentimenLi quasi meravigliosamente coordinati. Che cosa piace a tutte le donne pie, vecchie e giovani? Risposta: un- santo con delle belle gambe, ancora giovane, ancora idiota....). La crudeltà nella tfagedia e la pietà ( — pure normalmente coordinate); la primavera, la danza, la musica : — tutto questo è gara di sessi, — e anche quel Faustiano « infinito nel petto ». — Gli artisti, se valgono qualcosa, sono dotati di un temperamento vigoroso (anche dal punto di vista corporeo) traboccanti di forza, animali forti, sensuali; senza una certa eccitazione del sistema ses- suale non si potrebbe immaginare un Raffaello.... Fare della mu- sica è come un po' fare dei bambini; la castità è soltanto l'economia dell'artista, — e in ogni modo negli artisti la fecondità cessa con- temporaneamente alla capacità prolifica.... Gli artisti non debbono veder niente così com'è, ma debbono veder ogni cosa in modo piii pieno, più semplice, più forte; per questo è necessario che essi pos- seggano nella vita una specie di gioventù e di primavera, una specie di ebbrezza abituale. 524. Stati che ci fanno trasfigurare le cose e prestar loro della pienezza sino a che esse riflettono la nostra pienezza e la nostra gioia di vivere : l'istinto sessuale, l'ebbrezza, il pasto, la primavera, la vittoria sul nemico, il sarcasmo, l'atto spavaldo, la crudeltà, l'e- stasi del sentimento religioso. In modo speciale tre elementi: l'i- stinto sessuale, l'ebbrezza, la crudeltà, tutti e ire appartengono alla più antica allegrezza di festa dell'uomo, e tutte dominano ugualmente l'artista, al suo sorgere. In senso opposto, quando Tioi ci troviamo di fronte alle cose che affermano questa trasfigurazione e questa pienezza, l'esistenza animale risponde con una eccitazione di quelle sfere in cui risiedono tutti quegli stati di piacere; — e una mescolanza di queste sottilissime sfumature di benessere animale e di desideri ami- mali produce lo stalo estetico. Quest'ultimo si manifesta soltanto in quelle nature capaci di provare quella sovrabbondanza di vigore fisico che permette di dar del proprio : in essi esiste sempre il primum mobUe. Chi digiuna, chi è stanco, esaurito, disseccato (per esempio un dotto) non può ricevere assolutamente nulla dal- l'arte perchè non possiede la forza artistica primordiale, l'obbligo della ricchezza; chi non può dare non riceve anche nulla. «La perfezione»; — in quegli stali (e sopratutto nell'a- - 2