Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/46

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- 83. La domanda circa l'origine dei nostri apprezza- menti e delle tavole di valori non coincide affatto con la loro cri- tica, come tanto spesso si crede; per quanto certamente la percezio- ne di qualche « pudenda origo » porta con sè una diminuzione di valore della cosa sorta in quel modo e prepara contro di essa una disposizione e un'attitudine critica. Che cosa valgono in se stessi i nostri apprezzamenti e le nostre tavole dei valori morali? Qual'è il risultato del loro do- minio? Per chi? In riguardo a che? — Risposta : alla vita. Ma che cosa è la vita? Qui è necessaria una nuova e più decisa compren- sione del concetto « vita ». La mia formula della vita è: La vita è volontà di potenza. Che cosa significa lo stesso apprezzamento? mostra esso un altro mondo metafìsico indietro o in basso? (come credeva ancora Kant che sta prima del grande movimento storico). In una parola: Dove è sorto? oppure non è «sorto»? — Ri- sposta : l'apprezzamento morale è una spiegazione, una ma- niera di interpretare. La spiegazione ci è un sintomo di deter- minate condizioni, così come di uno determinato livello spirituale di giudizi dominanti: « Chi spiega? Le nostre passioni, 84. La morale è la volontà di potenza di chi? Il tratto comune nella storia dell'Europa fin dal tempo di So- crate è il tentativo di condurre i valori morali a dominare tutti gli altri valori, cosicché essi debbano essere non solo le guide e i giudici della vita, ma anche guide e giudici 1) della conoscenza, 2) dell'arte, 3) delle aspirazioni politiche e sociali. « Diventar miglio- ri » considerato come unico compito, tutto il resto è solo mezzo, (oppure perturbamento, ostacolo, pericolo; quindi va combattuto fino alla distruzione). C'è un movimento simile nella Cina e ce n'è uno anche in India. Che cosa vuol dire questa volonà di potenza espressa in valori morali che si è svolta sinora sulla terra in prodigiose evo- luzioni? Risposta : Tre potenze si nascondono dietro ad essa; 1) L'istinto del gregge diretto contro i forti e gì' indi- pendenti, 2) L'istinto di quelli che soffrono e dei disere- dati diretto contro i felici, 3) L'istinto dei mediocri diretto con- tro le eccezioni. Enorme' vantaggio di questo movi- - 4