Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/69

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71 - « Innocenza»: così chiamano essi lo slato ideale della stupì-» da.ffgine: «beatitudine» Io stato ideale della pigrizia: «amore»!' lo^ stato ideale dell'animale da gregge che non vuole avere più riessun nemico. In questo modo si è elevato a ideale tutto ciò i ' che abbassa e avvilisce gli uomini. ' 135. "7^ Vojp!i.v«<^ 'f II desiderio ingrandisce ciò che si vuol possedere : aumenta V ti<*»< persino per il fatto che non è accontentato: le più grandi idee sono quelle prodotte dal desiderio piij violento e più prolungato. Noi attribuiamo alle cose un valore sempre più grande man mano che cresce in noi il desiderio di esse; quando i <e valori morali » sono diventati i valori superiori si può dedurre che l'ideale morale era l'ideale meno realizzato (in quanto era considerato come l'ai di là di tutto il male, come il mezzo della beatitudine). Con un ardore sempre crescente l'u- manità non ha fatto altro che abbracciar delle nuvole: essa ha finito per chiamar « Dio » la sua disperazione e la sua impotenza... • Ì3G. C he cosa è la falsificazion e nella moi-ale? Essa pretende di s a p e re qualcosa, cioè ciò che è « buono e cattivo ». Questo vuol dire voler sapere qual'è la ragione dell'esi- stenza dell'uomo, conoscere la sua meta, la sua destinazione. Questo vuol dire pretendere di sapere che l'uomo h a uno scopo, una desti- nazione. 137. L'idea ciie spella all'umanità di risolvere un compito generale, che, considerata come im tutto essa tende verso una qualsiasi meta, questa idea molto oscura e arbitraria è ancora molto giovane. Forse l'umanità si libererà da questa idea prima che essa divenga una «idea fissa»... Questa umanità non forma un tutto: essa è una molteplicità indissolubile di processi vitali ascendenti e discendenti — essa non ha una giovinezza a cui succede una m a t u r i t à e in- * fine una vecchiaia; invece gli strati sono confusi e sovrapposti — e fra quelche migliaio d'anni potranno esserci tipi d'uomini più piovani di quelli che risultano oggi. D'altra parte la décadence ap- liiirtiene a lulte le epoche dell'umanità: ci sono dovunque detriti -